mercoledì 27 agosto 2008

la forza della terra

paralizzata dai riflessi delle ombre che posiamo su di noi
spaventata da tanta ira
provocata ed incassata da tanti esseri umani avidi e chiusi.
siamo quasi nulla.
tuttavia sappiamo essere tutto il mondo.

donami un pò della tua forza madre
sovrapponi l'immensa intensità della luna al mio corpo crudo
e lascia che mi abbandoni all'amore della natura
qualcosa di grande e magicamente infinito in cui credere,
dove affondare le radici di carne ed ossa che porto come fardelli.
cancellami le paure dei ricordi
ed il dolore dell'abbandono.
cullami come la bambina che ancora sono.
opponimi all'ombra che le nuvole gravitano su di me,
e spogliami di ogni frattura del cuore.

tagliami luna
fai che il mio sangue diventi luce
guariscimi terra
porta pietre sulle mie cicatrici.

sabato 23 agosto 2008

pezzi di un vetro così finto che non taglia più

"non conosce paura l'uomo che cammina sui pezzi di vetro"

ancora a domandarmi cosa è giusto
a farmi le domande che ci inseguono da una vita

cosa?
perchè?

a domandarmi cosa conosco di me
cosa conosco della mia ricerca
quanto poco so di me
e di ciò che voglio fare
quanto pungente può essere ogni piccolo segnale
e quanto inutile e decisivo
possa essere ogni punto
che mi capita di scorgere
in mezzo a mille passi su queste pietre sporche.
voci che chiamano il mio nome
e musica
che mi ricorda che c'è ancora tanto da scoprire
dolce attesa
speranza
violenta voglia di andare

provo a crearmi ininterrottamente una giustificazione
per continuare a cercare qualcosa in cui ritrovarmi
ed ogni tanto poi
mi osservo
stremata
come avessi corso per una vita,
e mi immagino
ai piedi di un forte albero
a coccolarmi
a tentare di darmi tranquillità
e forza.

pochi secondi
ed una vita intera
per tutta questa convulsa ricerca,
ai quali forse dò un importanza esagerata.
all'altezza delle radici
di alberi fitti
in una foresta in cui è possibile scorgere solo i miei occhi
spaesati.
e fuori da ogni parametro
il caos.

il caos di città in cui mi trovo
piena di rumori e luci che non riconosco più
che non mi piacciono più
come quando ero bambina e tutto era così nuovo
e qualcunque cosa sembrava così bella.
mi fa male e mi distrugge questa città paralizzata
cammino su vetro finto che non taglia più
ma vorrei sanguinare per capire se son ancora vera.
vorrei avere una gomma per cancellare tutto l'inutile che esiste
a cui la gente sembra essere sempre più interessata,
vorrei che tutti si accorgessere di tutto quanto più bello stanno distruggendo.
impazzisco in questa realtà finta.
mi aspetto sempre di più che un giorno tutto questo si sciolga
ed un fiume con targhe,insegne,marche,gioielli,motori
scivoli via
fino al bordo dell'universo
e sparisca
come non fosse mai esistito.

ho sempre più bisogno di avvicinarmi alla terra pulita
ai monti
al mare
al deserto
alle domande ed alle risposte dell'orizzonte
ed al vento
che porta con se tutte le parole
i baci
le luci di film in bianco e nero
la purezza dei sorrisi
il piacere di rimanere con gli occhi fissi sui particolari.
vorrei
sdraiarmi tra il cielo e la terra
senza nulla attorno
che mi impedisca di vedere l'orizzonte
e quasi tenerlo per mano,
ed il cielo.
e riuscire a sentirmi
come donna
come persona
come anima
come cuore
e riuscire a capire con un energia travolgente
che sono io.


ora mi tuffo

mi capovolgo

mi perdo

mi giro e capovolto


e se mi rialzo

tutto sarà.

domenica 3 agosto 2008

scivolando tra le mie dita

sono stufa di stancarmi sempre delle situazioni che mi precipitano addosso.
sono davvero così sola infondo?
facile sorridere
dio,se tu vedessi come sto ora
stanca
di pensare continuamente a tornare indietro
la cosa peggiore,consapevole
ci sono istanti in cui non riesco a pensare a cose nuove
non vorrei più piangere le lacrime
invisibili,
pungenti dei ricordi
che ogni tanto mi urlano alle spalle
se cerco di nasconderli
per non pensare più.
ma realmente,
realmente ho solo specchi che riflettono il passato in questi momenti,
e non mi permettono di guardami a fondo.
davvero vorrei
in momenti come questo
avere solo vetri per poter guardare oltre.
ed andarmene
sola
davvero risolverà qualcosa?
fuggire dal dolore
mi aiuterà a superarlo?
fare i conti solo con me stessa
mi aiuterà almeno un pò
a risolvere problemi così profondi,
per imparare a stare davvero bene con me?
ed allora,
riuscirò a stare bene con tutto il resto?

e ancora
forse non è scappando dall'amore
che questo si polverizza,
forse.
Cerco
la mia voglia di novità in ogni frazione di respiro
dov'è?
perchè ci nascondiamo così tante cose di noi stessi?
perchè a volte siamo così bravi a farci del male?


ho sentito una canzone che mi diceva
"l'amore con l'amore si paga"

e alla fine,
mi chiedo
saremo di nuovo tutti qua
a ridere di noi?