Io quante volte ho sbagliato, come me ne dispiaccio.
Com'é semplice guardare un viso e imprimervi una storia che noi stessi creiamo, non badando a niente, non domandando niente. Com'é semplice, com'é duro, acido, doloroso e pungente giudicare la vita degli altri. Facendo di una vita, in due parole, una vita di errori, non conoscendo invece i meriti, i pianti, i sorrisi, i momenti duri e le soddisfazioni.
Io vorrei conoscere le storie di tutti, per poter scrivere un enciclopedia del mondo, partendo dalle persone, partendo dal vicino di casa, dal collega, dal signore dei gelati o dalla giornalaia all'angolo della via. Ma prima di tutto vorrei cominciare chiedendo scusa, per ogni giudizio dato, per ogni curiositá non domandata, per ogni sguardo chissà severo, per ogni silenzio.
Perché tutti noi nella vita abbiamo giudicato, anch'io l'ho fatto, lo facciamo ogni giorno, giudichiamo il signore sulla sessantina che gira con la ventenne, giudichiamo il lavavetri al semaforo, giudichiamo la cassiera del supermercato, il cane di una casa e il cantante alla radio. Giudichiamo perché cosí creiamo le nostre storie, forse creiamo la nostra, giudichiamo per un modo di vestire, per una parola detta e per una non detta. Giudichiamo perché non parliamo, non chiediamo.
Giudichiamo noi stessi, prima di tutti gli altri, ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni sera, ad ogni specchio, davanti ad ogni vetrina, in un bar, in una cantina, in macchina, al lavoro, soli o in compagnia, ci giudichiamo troppo severamente, oppure non lo facciamo.
Voglio conoscere le storie del mondo, voglio le veritá e le bugie, i sogni, le fantasie.
Voglio conoscere la mia storia, voglio la veritá, non voglio piú bugie, peró voglio i sogni e si, tutte le fantasie.
Voglio giudicare solo col cuore, con gli occhi aperti certo, ma il cuore di piú.
Voglio giudicare solo col cuore, con gli occhi aperti certo, ma il cuore di piú.
Pochi istanti fá ascoltavo una canzone, e giudicavo il mio passato piú passato , quando si é rotto un amore tanti anni fá, mi sforzavo di ricordarlo.
"E non vi comprendevo se dicevate che domani sarei stata io quella che se ne andava.
E intanto il mondo accanto a voi cambiava.
Se vi giudicavo usavo il metro dell'amore e della logica, e intanto mi aspettava la grande confusione che la vita avrebbe fatto in me.."
E intanto il mondo accanto a voi cambiava.
Se vi giudicavo usavo il metro dell'amore e della logica, e intanto mi aspettava la grande confusione che la vita avrebbe fatto in me.."